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giovedì 25 agosto 2022

IL MIO ESTRATTO DI NASCITA

 Mio papà è un grande marabout del nostro villaggio è molto conosciuto e stimato non solo nel nostro ma anche nei villaggi di tutta la zona e tante famiglie gli hanno affidato i figli per un educazione religiosa e la memorizzazione del Corano nel suo daara (scuola coranica) di Dakar.

Io sono nata e cresciuta nel daara insieme a tutti questi bambini e con loro passavo le mie giornate ad imparare il Corano e quando loro uscivano per le strade alla ricerca di un po di elemosina o cibo offerto dai passanti o dai vicini per permetterci di sopravvivere, io aiutavo la mamma e la seconda moglie di mio padre a preparare da mangiare per tutti.

Ma da qualche anno le cose sono cambiate. C’é un’associazione, Janghi, che ha convinto mio padre che era importante anche l’istruzione scolastica : sapere leggere e scrivere in francese e imparare tante altre cose. E cosi, grazie a Janghi, insieme ad altri bambini talibés ho potuto andare a scuola e mi sono appassionata di tutte le nuove cose che scoprivo.

 


Presto sono diventata una delle migliori della classe e con facilità sono arrivata alla fine delle elementari. Eravamo un gruppo di amiche che studiavamo e ripetevamo le lezioni insieme e spesso ero io che le incoraggiavo e spiegavo loro cio che non avevano capito.

Sapevamo che alla fine dell’anno ci sarebbe stato un esame difficilissimo ma che se lo superavamo avremo potuto continuare la scuola e chissà, forse arrivare all’università…. Io cominciavo a sognare…. Forse sarei potuta diventare una maestra anch’io o, chissà forse una ostetrica o una dottoressa come quella che ha curato e salvato il moi fratellino.

Erano sogni che nel nostro villaggio è rarissimo che una bambina possa fare perchè non ci sono scuole di questi livelli e nessun genitore permette che sua figlia vada lontano da casa per frequentare la scuola media o il liceo.   

Il mio maestro mi rassicurava e mi diceva di non preoccuparmi per l’esame perchè lo avrei superato con successo, ne era certo.

Ma un giorno il direttore della mia scuola mi convoca per dirmi con aria severa che non ha potuto iscrivermi all’esame di stato perchè malgrado glielo avesse chiesto più volte, mio padre non gli ha mai fornito il mio estratto di nascita.

Mio padre non c’era in quei giorni, era andato al villaggio insieme a Sheikh e Sylvestre, due responsabili dell’associazione Janghi. Ma anche se ci fosse stato era troppo tardi, ormail le iscrizioni erano fatte. Ero tristissima. Cos’è questo pezzo di carta cosi’ importante ? perchè non ce l’ho ? come puὁ la mancanza di un pezzo di carta impedirmi di fare questo esame e seguire il mio sogno ?

Al suo ritorno mio papà mi trova in lacrime. E quando gli spiego cos’è successo diventa triste anche lui. Mi racconta che i responsabili di Janghi gli avevano parlato più volte dell’importanza di questo documento e gli avevano chiesto di farsi procurare dai genitori l’estratto di nascita di ogni bambino che gli avevano affidato. Poi, visto che nessuno l’aveva fatto, avevano organizzato un viaggio con lui nei loro villaggi dove avrebbero fatto la sensibilizzazione e grazie alla sua presenza sarebbero stati sicuramente ascoltati.


E infatti era stato un grande successo e con la sua presenza non solo i genitori ma lo stesso sindaco del comune si era mobilizzato  e in poco tempo i primi 12 bambini talibés avevano gia potuto ottenere il loro estratto di nascita. Ma mai si sarebbe immaginato che nel frattempo proprio sua figlia stava subendo le consequenze di non averlo.

Quindi ha chiesto l’aiuto di Sheikh e Sylvestre per risolvere il problema. E questi, dopo aver parlato col direttore della scuola gli hanno detto che siccome avevo tutti ottimi voti sarei passata lostesso all’anno superiore e avrei continuato nella scuola di Enfance et Paix anche senza quell’esame. In 3a media con l’estratto di nascita che nel frattempo mio padre con il loro aiuto mi avrebbe procurato, avrei fatto l’esame di stato del BEFM che mi da accesso agli ultimi anni del liceo..  Ma erano molto stupiti che io non avessi l’estratto di nascita. Gli hanno detto che essendo nata a Dakar non se l’erano proprio immaginato. Di solito chi non ce l’ha è perchè è nato in un villaggio dove nessuno sa l’importanza di certi documenti e dove è molto più complicato  ottenerli perchè bisogna spostarsi in città per fare la dichiarazione.

Mio padre è rimasto tamente colpito da questo problema che ha deciso di impegnarsi a fondo, con l’aiuto di Janghi, di fare ottenere al più presto l’estratto di nascita a tutti i bambini del daara

Sono stata molto triste di non avere potuto fare quell’esame con le mie amiche ma sono felice perchè grazie a questa storia tutti i miei amici del daara avranno il loro certificato che apre le porte a tante altre cose, permette di fare sapere allo stato che tu esisti e che hai dei diritti

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