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martedì 23 febbraio 2016

Una bella vittoria: iscrizione a scuola ed estratto di nascita per 6 bambini del mio quartiere

"E' vero che sono una bambina, ma anch'io, come Thierno, voglio andare a scuola" mi ha detto D. , quasi protestando due giorni dopo che Thierno era stato integrato nella 1a elementare della scuola pubblica di Ngor (http://janghionlus.blogspot.sn/2016/01/anche-thierno-ha-diritto-di-andare.html)

E pian piano, quando le incontravo o a fare l'altalena nel mio giardino o per strada a vendere le arachidi o davanti alla loro baracca ad accendere il fuoco per la cucina con la legna raccolta vicino ai giardini delle ville, una dopo l'altra, spesso con un bebé attaccato alla schiena, mi dicevano la stessa cosa: "anch'io voglio andare a scuola!". 


Spesso con un faccino timido come chiedessero qualcosa di troppo  

Dai più grandi ai più piccoli




E il 2 febbraio 2016, grazie a Janghi Onlus, l'associazione creata dalle mie figlie insieme ad amici italiani e senegalesi, ce l'abbiamo fatta. La scuola ha accettato di iscrivere altri 5 bambini oltre a Thierno, tutti al CI, 1a elementare, malgrado fossimo gia in pieno secondo semestre dell'anno solastico.
Abbiamo superato tutti gli ostacoli che da vari anni i loro papà, analfabeti e senza nessun mezzo economico, incontravano per l'iscrizione alla scuola pubblica.
Primo fra tutti l'estratto di nascita.... Sopratutto per i bambini nati lontano dai luoghi abitati e dalle strutture ospedaliere, come la maggior parte di questi piccoli peulh fouta della Guinea. Ma anche per chi vive a Dakar è ancora poco diffusa l'abitudine di dichiarare la nascita del proprio bambino... " "Non avevo dichiarato la nascita del bambino perché all'epoca non sapevo sarebbe stato così importante. Avevo ben altre priorità quando è nato mio figlio: le cure di mia moglie alla maternità, l'acquisto dei medicinali così cari, i vestitini del bebé, la ricerca di un montone e la preparazione del battesimo... Ora invece avrei così bisogno di quel documento!" mi spiega un papà per giustificarsi. "Mio figlio è nato a Dakar, alla maternità. Avevo tenuto da conto tutti i documenti, libretto sanitario ed estratto di nascita, dentro una busta ben chiusa. Ma durante una di queste ultime stagioni delle piogge si è allagato tutto e i documenti non erano più utilizzabili in mezzo all'acqua e al fango..." mi spiega una mamma scoraggiata.
E un'altra mamma mi mostra il libretto sanitario che le hanno chiesto per poter fare l'estratto di nascita tardivo... tutto mangiato dai topi dove le informazioni più importanti riguardo alla data di nascita non si leggono più
Ma anche questo problema è stato superato... il direttore della scuola pubblica di Ngor che ha acettato di iscrivere i bambini metterà i genitori in rapporto con qualcuno che li aiuterà a fare le pratiche per l'ottenimento dell'estratto di nascita tardivo
Un altro problema quasi insormontabile per loro sono i costi. Malgrado la scuola pubblica sia gratuita ci sono dei costi obbligatori che i genitori devono sostenere. E per i peulh fouta delle baracche, che vivono di piccoli lavoretti giornalieri saltuari, anche questi pochi soldi diventano un ostacolo. 

E Janghi si è mobilizzata a Milano e a Dakar e così abbiamo potuto superare anche quest'ostacolo.
Pagare per ogni bambino sia l'iscrizione (2000 Fr, circa 3 Euro) che il materiale scolastico (12.000 Fr, circa 18 Euro) ed assicurare, come ha chiesto il direttore della scuola, che questi bambini, arrivati quasi a metà anno scolastico, riescano a raggiungere rapidamente il livello degli altri alunni . 
Un insegnante della scuola si è proposto di dar loro lezioni di recupero 3 pomeriggi a settimana per tre mesi. Per tutti e 6, Thierno compreso, chiede 150.000 Fr cioè circa 225 Euro.

Ed il sogno è diventato realtà.
Eccoli, tutti fieri, con la divisa unisex, uguali a tutti gli altri bambini, ammessi finalmente alla scuola di Ngor.

E' stato l'insegnante, dopo aver visto in che condizioni vivevano, a portare loro le divise, la vigilia dell'integrazione nelle classi, e si è raccomandato che fossero ben puliti e pettinati in modo da non sentirsi diversi dagli altri e che si rendessero conto dell'importanza di cio che stanno facendo.








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